TERREMOTI, IL FENOMENO DEL MARTELLAMENTO
Tutti i centri storici dei comuni italiani sono caratterizzati dalla presenza di edifici contigui differenti fra loro per altezza, materiali, tecniche costruttive ed epoche di realizzazione. Queste caratteristiche sono decisive, in fase sismica, nel determinare il fenomeno del martellamento.
Tale fenomeno è tipico sia per strutture contigue che per strutture non adeguatamente distanziate fra loro: non potendo oscillare in fase esse si toccano provocando danni talvolta lievi talaltra ingenti.
A tal proposito le normative precedenti al DM 2008 prescrivevano che “nel caso in cui due edifici formino organismi distaccati, essi dovranno essere forniti di giunto tecnico di dimensioni non minore di:
d (h) = h/100
ove d (h) è la distanza fra due punti affacciato, posti alla quota h a partire dal piano di spiccato delle strutture in elevazione.”.
Il DM 2008 al § 7.2.2 prescrive che “la distanza tra costruzioni contigue deve essere tale da evitare fenomeni di martellamento e comunque non può essere inferiore alla somma degli spostamenti massimi determinati per lo SLV, calcolati per ciascuna costruzione secondo il § 7.3.3 (analisi lineare) o il § 7.3.4 (analisi non lineare); in ogni caso la distanza tra due punti che si fronteggiano non può essere inferiore ad 1/100 della quota dei punti considerati misurata dal piano di fondazione, moltiplicata per:
(ag·S)/(0,5·g) ≤ 1.
Qualora non si eseguano calcoli specifici, lo spostamento massimo di una costruzione non isolata alla base, può essere stimato in 1/100 dell’altezza della costruzione moltiplicata per ag·S/0,5·g”.
Gli spostamenti dE della struttura sotto l’azione sismica di progetto allo SLV si ottengono moltiplicando per il fattore µd i valori dEe ottenuti dall’analisi lineare, dinamica o statica, secondo la seguente espressione:
dE = ±µd·dEe
dove
| µd = q | se T1 ≥ TC |
| µd = 1+(q-1) ·TC/T1 | se T1 < TC |
E’ a disposizione il tool on line con il quale è possibile calcolare gratuitamente il giunto sismico:
