CONTABILIZZAZIONE: STRUMENTO DI EQUITÀ DI SPESA?

L’obbligo di introdurre sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, secondo il decreto legislativo n. 141/2016, che modifica e integra il provvedimento d.lgs. n. 102/2014, si è reso necessario per colmare una pecca legislativa richiesta da anni dall’UE.

Con i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore si può decidere quando e quanto tenere accessi i termosifoni, riscontrando un notevole risparmio per l’utenza finale anche perché la caldaia, rimanendo accesa secondo le esigenze, consuma molto meno, invece di accendersi più volte nel corso della giornata per far fronte ai picchi di consumo.

Il sistema di contabilizzazione del calore calcola la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e, grazie alle valvole termostatiche, consente di regolare le temperature di ogni radiatore. Un dispositivo di autodiagnosi ne verifica costantemente il buon funzionamento, segnalando sul display eventuali guasti o malfunzionamenti e consentendo, qualora fossero riscontrati dei problemi, di intervenire puntualmente.

Generalmente con tali sistemi si stima che il condominio realizzi un risparmio medio annuale sul combustibile utilizzato dalla caldaia compreso tra il 10% e il 30%.

Senza dubbio è garantito il comfort perché ogni utente ha la possibilità di regolare la temperatura secondo le proprie preferenze e secondo i propri orari. È garantito il risparmio e l’equità perché ogni utente paga per quello che consuma, proprio come nella gestione di un riscaldamento autonomo (quote fisse millesimali a parte, calcolate secondo la norma UNI 10200, scindendo la componente involontaria da quella volontaria ).

Nonostante la proroga degli anni scorsi, il termine ultimo del 31/12/2016 pare non sia sufficiente per l’adeguamento di tutti gli stabili in cui sussista l’obbligatorietà dell’adozione del sistema di contabilizzazione e termoregolazione. Molte associazioni di categoria, infatti, hanno richiesto al Governo un’ulteriore proroga. I disagio sono molteplici: i fornitori non riescono a far fronte a tutte le richieste e lo stesso dicasi per i manutentori e i tecnici che rielaborano le quote millesimali.

Non resta che attendere la risposta del Governo e gli  dispositivi legislativi in merito.

 

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