A COSA SERVONO GLI ARCHITETTI?
Qualche giorno fa Vittorio Feltri, uno “stimato” giornalista, manifesta, forse con troppa enfasi, quello che pensa di una delle categorie più bistrattate negli ultimi anni: gli architetti.
Il feltriano pensiero è da leggere come una sintesi di quello che ormai pensa una buona fetta della popolazione italiana, posto che per architetti siano da intendere tutti i liberi professionisti che rientrano nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni in generale: ingegneri, geometri ecc.
In un mondo in cui non è necessario rispettare Norme perchè tutto è sanabile a cosa servono gli architetti?
A cosa serve pianificare lo sviluppo urbano? Perchè mai preservare il contesto storico delle nostre città?
Perchè la Qualunque dovrebbe essere sensibile al rischio sismico ed affidarsi (come prescrive la legge) ad un progetto strutturale costoso ed inutile se dopo il terremoto di Ischia i sei sindaci dei comuni dell’isola in una nota congiunta deplorano le notizie false relative ai crolli e ritengono inesistenti le connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio?
L’odio o meglio il disaffezionamento verso il mondo dell’edilizia sembra consolidarsi sempre più anche a causa di una nuova tipologia di pubblicità che regala il servizio dell’architetto.
Il primo effetto che sortisce questo spot è la nascita di una immediata sfiducia verso i professionisti, ed in secondo luogo alimenta l’astio fra colleghi di una categoria che certo non brilla per compattezza.
A cosa servono gli architetti o gli ingegneri se investire nel mattone costa di più, è più rischioso ed è molto meno redditizio rispetto a numerosi prodotti finanziari?
A cosa servono dunque gli architetti? Gli architetti non servono a un cazzo, ma è certo che alcuni giornali valgono meno.